I dati sulla crescita della popolazione a livello mondiale sono allarmanti. Si stima che la popolazione nel 2050 arriverà a quota 9,8 miliardi. Sempre più persone abiteranno la terra e sempre di più lo faranno nei grandi centri urbani. Questi scenari chiamano in causa una serie di problematiche da affrontare, fra cui c’è quella alimentare, poiché bisogna cercare di capire come sfamare tutte queste persone e come farlo rendendo possibile l’accesso a un cibo sano e controllato.

È proprio partendo da questi dati e analizzando questi scenari che possiamo comprendere meglio il ruolo che l’Olanda sta giocando in questa partita. In un’epoca in cui aumenta necessariamente il consumo di suolo, si riducono le risorse idriche, anche e soprattutto per l’aggravarsi dei cambiamenti climatici, risulta fondamentale parlare di sostenibilità in agricoltura.

L’Olanda è il secondo esportatore mondiale di prodotti agricoli, secondo soltanto agli USA, che sono però 270 volte più grandi. Questo è stato reso possibile dall’aver investito in sistemi innovativi, nuove tecnologie e soprattutto in un modello coerente e preciso che si sta rivelando vincente in un’ottica di coltivazione “hi-tech” e sostenibile.

E’ stato realizzato un vasto territorio ricco di fattorie sperimentali, serre hi-tech e aree dove si testa l’agricoltura del futuro, integrando anche tecnologie “post-harvest”, ovvero tutti quegli interventi che possono essere messi in pratica nella fase successiva al raccolto per preservare al meglio i prodotti ortofrutticoli, al fine di evitare gli sprechi e massimizzare la distribuzione. Diverse sono infine le applicazioni, disponibili per smartphone e tablet, che consentono di monitorare con maggiore semplicità, velocità e praticità, alcuni parametri da cui dipende l’efficacia della produzione agricola.