Big data e Intelligenza artificiale: tutto sta nella convergenza delle tecnologie, ma senza dimenticare l’etica
Ogni azienda ha ormai accesso a una mole di dati inimmaginabile: informazioni provenienti dall’attività dell’impresa, dal web, dai social, dai sensori posti sui macchinari produttivi e da altre centinaia di fonti sono una vera e propria miniera d’oro da cui estrarre insights utili per guidare la crescita dei business.
Questo immenso volume di dati, i Big data, è in continua e rapida crescita, ma il semplice fatto di raccogliere o avere accesso a grandi serie di dati non è sufficiente per produrre un risultato. Senza una corretta attività di analisi che consenta di ricavare informazioni utili rappresenta solamente un gigante silenzioso.
Il legame tra le tecnologie risulta quindi essere necessario per poter trasformare i big data in dati veramente parlanti. In quasi tutte le grandi aziende i processi decisionali sono totalmente o in parte data-driven per consentire arrivare a decisioni in tempi rapidi ma basata sulla solidità di valutazioni oggettive e sistematiche. L’automazione delle decisioni deve passare obbligatoriamente per questa convergenza di tecnologie per poter essere agile e veloce come il mercato di oggi richiede.
Gestire in modo non corretto i dati significa avere la possibilità di alterare informazioni, molte volte sensibili, e modificare sensibilmente decisioni e scelte che possono impattare fortemente sul futuro. È necessario quindi mantenere un approccio etico alla gestione dei dati, rispettandone la sicurezza e tutelando tutti i soggetti in gioco.